Ho sentito la necessità di scriverVi.

Ho sentito la necessità di scriverVi.

Sarà stato questo rumore intenso delle onde che sbattono, sulla sponda di mare catanese, o il profumo del vento che spira da Sud, sarà stato che ho visto e sentito tutto, ed il contrario di tutto in questi ultimi giorni.
Ciò che ha innescato in me, è stata una incredibile voglia di buttar giù due pensieri, talmente di getto, che le mani vanno da sole sui tasti di questo vecchio Mac, e reagiscono al vomito che la testa sente il bisogno di far uscire.

Siamo un grande paese, l’Italia è davvero un grande paese, fintanto che sta buona lì, parla poco, agisce ancor meno, e possibilmente non pensa.
E’ così, siamo un popolo facilmente “divisibile”, lo vediamo nel nostro paese tra una città ed un’altra, tra una regione ed un’altra, lo vediamo in Europa, e si, cavolo, lo vediamo anche nel mondo.

Ci piace gongolarci nell’invidia, tra noi stessi sia chiaro, o pensare che un problema a Milano sia lontano da Napoli o da Palermo, quindi viva Napoli abbasso Milano, e lo vediamo anche tra Regioni e scienziati dove c’è chi agisce in un modo e chi, in un altro.

Ma sapete una cosa? Il CoronaVirus o Covid-19 come meglio si dice, proprio Te, caro Virus, sei riuscito nel miracolo. Si, ti sembrerà strano, ma hai fatto il Miracolo di San Gennaro, per un po’ sia chiaro ci siam divisi, ti abbiamo temuto, e chiaramente siam diventati tutti professori, scienziati, medici, infermieri, politici e ministri, tutto questo è successo, ma per un po’.
Il tempo caro CoronaVirus di svegliare quel mostro assopito che dormiva in noi da tanti anni, forse millenni.
Sai cosa hai combinato CoronaVirus? E mentre scrivo mi tremano le mani! Hai svegliato l’Italia e gli Italiani!
Lo dico alla Giordania, il Bahrein, le Mauritius, l’ Arabia Saudita, il Turkmenistan, Israele, El Salvador, le Seyschelles, Vietnam, Iraq, Kuwait, Capo Verde, non ho voluto saltarne uno, amici cari avete svegliato la bestia dormiente.

Qualche anno fa, un nostro concittadino ebbe la possibilità di mostrare al mondo intero come muore un Italiano, si chiamava, anzi si chiama, Fabrizio Quattrocchi.
Si, si chiama, perche lui non muore, un uomo così non può morire lui vive, cosi come viviamo noi.
Ci avete mortificato, trattato come appestati, diviso, ma ora tutto questo, sarà il più potente dei boomerang che la storia possa ricordare.
Ci avete unito, siete stati fantastici e per questo vi ringrazierò per sempre.

L’italiano cari miei, è una Ferrari in piena pista, una Maserati in curva, è Capri al mattino mentre il sole sorge sui Faraglioni, e Roma e Venezia nel cui centro storico vi è un museo naturale ed a cielo aperto gratuito -siamo signori- l’Italiano è il vino Rosso che ora andremo a vendere anche in Cina, scalzando i Francesi, ci andremo con gli elicotteri di Leonardo Augusta, ricordando a Trump che è nostro anche il Suo di Elicottero.

L’Italiano sarà nelle suole delle scarpe di Tod’s, Santoni, Fratelli Rossetti, e tanti altri, che consumeremo per ogni kilometro che andremo a fare, per mettere bandiere ovunque e dovunque.

Ci faremo forti mangiando la nostra Pasta, Il nostro prosciutto, il nostro Grana, e Parmigiano Reggiano, altro che bollino CovidFree!!!
Avremo carboidrati e proteine di qualità da consumare, in ogni viaggio, che per un po’ proverete a non farci fare, ma sarà il tempo per noi della strategia.
Le ferite passano, e non si dimenticano.

Per secoli, la “falange romana” è stata divisa con abilità ed intelligenza, affinchè non si riunisse più, perché con quella, abbiamo conquistato 3/4 di mondo.

Voi, cari miei, avete sbagliato, l’avete riunita, ed ora, Diamoci da Fare!!!

Viva l’Italia, Viva l’italiano, Viva il MadeinItaly

L’Italia non si ferma.

Lorenzo Zurino
Presidente del Forum Italano dell’Export